OSTEOPOROSI

OSTEOPOROSI

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro architettura del tessuto osseo , con fragilità ossea fino alla tanto temuta frattura” (International Osteoporosis Foundation).

 osteoporosi

 

Le sedi più frequenti del rischio di frattura sono classicamente rappresentate da:

1.  collo del femore

2.  polso

3.  vertebre

nessun segmento scheletrico ne è escluso!!!

 

Il 40% della popolazione è soggetto alla frattura di femore dopo i 45 anni.

In Italia, 5 milioni di persone sono affette da osteoporosi , di cui 13, 5% donne e 2,3% maschi.

Le fratture da osteoporosi comportano rilevanti conseguenze sia in termini di mortalità, poiché interessano soggetti con multipatologie,sia di disabilità motoria con elevati costi sanitari e sociali. La mortalità da fratture del femore è del 5% dopo la chirurgia, e raggiunge il 25% ad un anno dalla frattura.

Sappiamo che lo scheletro raggiunge la sua massima densità, quindi con una prevalenza da parte degli osteoblasti, entro i 25 anni ( picco di massa ossea).

Da questo momento fino ai 65/70 anni, i processi di rimodellamento osseo, che avvengono nell’attività tra osteoblasta e osteoclasta, fino a costituire l’osteocita, sono in equilibrio( www.salute.gov.it).

"Solo successivamente a questa età c’è la prevalenza dell’attività dell’osteoclasta rispetto a quella dell’osteoblasta, questo squilibrio determina la osteoporosi."

 

Lo screening diagnostico viene effettuato sottoponendo il/la paziente a:

  • DEXA (rx)
  • diagnostica con ultrasuoni ( in via di validazione scientifica)
  •  esami ematochimici ( emocromo, calcemia, 25OHD, elettroforesi sieroproteica, fosfatasi alcaline ossee, ecc..)
  •  visita specialistica dell’ortopedico/ fisiatra/ endocrinologo.

Non sono da trascurare le osteoporosi secondarie, in corso di: insufficienza renale, malassorbimento intestinale, osteomalacia, malattie osteo-distrofiche della colonna vertebrale e emopoietiche, dismicrobismi del microbiota intestinale, iper-tiroidismo, iper-paratiroidismo, artrite reumatoide, familiarità, farmaci steroidei, abitudini sedentarie , fumo, alcoolismo ecc..

La terapia prevede:

  •  il calcio, che è il micronutriente più importante nella prevenzione e trattamento dell’osteoporosi.
  • La vitamina D, per la quale a tutt’oggi la letteratura internazionale attribuisce un ruolo anche in molti altri ambiti clinici: malattie immunitarie, oncologia, endocrinologia, ecc...
  • La vitamina K è fondamentale per la produzione di osteocalcina, una proteina che costituisce, dopo il collagene, parte dell'osso ed è necessaria per la sua mineralizzazione
  • clodronati (per questi ultimi ricordiamo la grande attenzione che si deve porre nella identificazione di quei pazienti che sono in una condizione clinica peculiare a seguito di: patologia oncologica, immunodepressione, trattamenti radioterapici. Infatti questi pazienti  potrebbero andare incontro alla osteonecrosi della mandibola, che precisiamo riguarda 1 paziente su 100.000, e che può essere facilmente identificata da una valutazione odontoiatrica preventiva.)
  • paratormone di sintesi

Su tutte le pratiche terapeutiche da consigliare, un ruolo determinante è da attribuire all’attività fisica, intesa sia nel senso della deambulazione, sia rivolta al tono trofismo dei muscoli gravitari ed anti-gravitari del corpo in toto , e per ultimi , ma non meno importanti, ricordiamo: l’esercizio terapeutico propriocettivo e la ginnastica posturale- respiratoria.

Tutte queste indicazioni , secondo la nostra valutazione paziente-centrica, presuppongono una formazione individuale del paziente che presenta i primi segni di osteoporosi (dolore diffuso pan-articolare, sensazione di  bruciore osseo, limitazione del R.O.M. dei principali distretti corporei) tutti sintomi che NON vanno trattati con i classici fans, o con gli analgesici solo per breve periodo, ma ben identificati e trattati come tali.

Non infrequentemente ricorre la necessità di distinguere la osteoporosi primitiva ,dalla sindrome delle gambe senza riposo (Restless Leg Syndrome).

Un adeguato approfondimento diagnostico deve comprendere la valutazione della condizione muscolare, che in corso di osteoporosi corrisponde alla sarcopenia. Infatti la maggior parte delle funzioni biologiche raggiunge il picco prima dei 30 anni di età, successivamente e in particolare l’1-2% della massa muscolare viene persa ogni anno  per una riduzione totale compresa tra il 30- 50% all’età di 80 anni.

17/05/2023


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